Si sa, il gioco d’azzardo patologico è combattuto in tutte le Regioni ed anche il Lazio, Roma in particolare, sta lavorando ad una bozza di regolamento in materia di contrasto al Gap. Questo è l’atteggiamento che tutte le Autorità del nostro territorio ormai stanno percorrendo da tempo ed… in attesa che si metteranno in atto strategie nazionali valide per tutti, ogni Amministrazione “vara” un suo progetto con l’intento finale di “combattere il gioco d’azzardo e le sue conseguenze”. Ora, se da un lato è giusto che vi sia una valida regolamentazione per la gestione dell’apertura di sale da gioco, non bisogna certamente agire in forza dell’onda emozionale penalizzando i gestori di sale Vlt che peraltro svolgono -o vorrebbero svolgere- un’attività concessa dalle varie Questure.
Roma, come altre città sparse nel nostro Bel Paese, sarà in grado di far rispettare da tutti le regole che vi sono? Sia dagli esercizi che ospitano le slot machine, che da quelli che nascono per ospitare le Vlt, gioco forse più emotivamente coinvolgente e, quindi, più propenso a diventare patologico. Certamente, l’obbiettivo di contrastare il Gap è un obbiettivo meritevole però si dovrebbe contrastare adeguatamente tutte le forme di gioco, come le lotterie istantanee e l’online e sopratutto contrastare le forme illegali -che sono anche le più pericolose per i giocatori cosiddetti più deboli ed influenzabili- e che invece continuano a proliferare “guadagnando terreno” appunto dalla mancanza di chiarezza e di azioni da parte di chi invece dovrebbe assolutamente tutelare i cittadini.